
Perché la Festa della Mamma è speciale – e ci piace di più – tra tante festività e ricorrenze a tema
La Festa della Mamma ci piace di più e vi dirò perché.
Naturalmente parlo per me.
Non sia mai.
Uso il plurale “maiestatis” non per vezzo, ma perché mi ritroverò a legare i miei pensieri a quelli dei miei figli in un generico “noi”: tutti coinvolti e diversamente interpellati.
Le feste di questi tempi imperversano.
Crescono come funghi.
A proposito, quando è la festa del fungo?
Giusto per essere ferrata sul tema, faccio una ricerca in internet.
Lascio da parte le ricorrenze storiche, legate a fatti tragici o eventi di portata epocale e quelle religiose e mi concentro sulle ricorrenze a tema.
Glisso sulla Festa della Donna, per non addentrarmi in tematiche a me care e deviare la riflessione, ed eccola lì.
Una lista di persone, cose e animali da festeggiare con acquisti e brindisi festosi.
Praticamente tutto l’anno.
Trovo bizzarro – ma non così tanto – che in diversi calendari delle feste, tra equinozio di primavera e solstizio d’estate, tra Capodanno e Ferragosto, siano indicati anche i saldi (invernali ed estivi).
Del resto, diciamocelo, quale logica ci può essere – in parte ovvio – se non quella commerciale, dietro questa carrellata di sempre nuove feste?
Mi rendo conto solo ora di aver bypassato il 2 maggio, la festa di fratelli e sorelle.
Me la devo segnare.
Vedo che il 12 maggio, oltre alla mamma si festeggerà la bicicletta.
Scopro poi che il 25 giugno è la festa della segretaria.
Non lo sapevo.
Può essere utile segnarlo, se decido di cambiare lavoro.
Il 6 luglio è la giornata dei baci (sappiamo già cosa regalare), mentre il 26 si festeggiano gli zii.
E avanti così.
Trovo la giornata della castagna (il 20 ottobre), ma mi sfugge quella del fungo.
Forse potrei inventarmela io?
Naturalmente anche cani e gatti hanno le loro ricorrenze, ma non me le segno.
Ho già troppo via vai con i figli, per farmi venire la strana idea di adottare nuovi amici domestici.
Inizia a mancarmi il fiato, tiro un sospiro, chiudo la pagina e mi dico che è già troppo per me.
Se poi ci aggiungi Natale, Pasqua, il Primo Maggio e così via, il rischio è di passare l’anno a brindare quasi ogni giorno…
Naturalmente la mia è solo un’opinione, modesta e soggettiva. Forse anche di chi non ama le feste comandate. Ognuno ha le sue sensibilità, degne di rispetto assoluto.
Infatti guai a chi mi toglie la Festa della mamma, anche se non so perché.
Parliamone.
Perché sarebbe speciale?
E perché nonostante tutto, mi fa piacere festeggiarla?
Finora non mi ero mai posta la questione, ma adesso lo dico, ebbene sì: è una festa che mi piace.
Forse perché ogni anno ricevo in regalo dei “deliziosi” oggetti, frutto della manualità dei bambini e che spesso non so dove mettere? Certo fa piacere…ma c’è dell’altro.
Chiedo ai miei figli cosa ne pensino.
Perché, secondo loro, la Festa della Mamma sarebbe speciale?
Il tredicenne dice: boh.
Gli altri non hanno esitazioni.
Mi dicono che è una bella festa perché si festeggia chi li ha messi al mondo con amore – (con dolore e lacrime- aggiungerei io). Che il giorno del loro compleanno si dovrebbe festeggiare la mamma assieme a loro, che ha faticato per farli (con dolore e lacrime) e che invece ci si dimentica.
È come se fosse la festa di tutto ciò che di bello nasce al mondo, perché ogni essere vivente ha una mamma. Dice il decenne.
E poi ogni mamma ha un piccolo da coccolare, dice il seienne.
Penso che tutto ciò mi piace.
E mi basta.
Decido che sono d’accordo e che mi merito quella festa.
Brindisi, abbracci e regalini handmade.
Tutto compreso.
Guai a chi me la tocca.
Festa della Mamma: Forever love.
Nei bambini c’è freschezza, fantasia, libertà. I “tergicristallo” del loro sguardo sono sempre in funzione, al contrario dei nostri. Le loro domande ci costringono a rimescolare in continuazione le carte delle nostre vite, già complicate. Essere genitori ci insegna anche a osservare il mondo con i loro occhi, divertiti, a volte seri, ma spalancati e limpidi. Con questa rubrica vorrei raccontare qualche frammento della mia, di vita, che sono mamma di tre bambini e che credo che da loro non si smetta mai di imparare. Mi piacerebbe ridestare qualche pensiero lieve in voi, pronto a volare via, qualche riflessione inattesa o anche soltanto, un accenno di sorriso.
Penso per immagini. Scrivo liste e vorrei che nulla o poco sfuggisse al mio sguardo. Ho tre bambini che sanno disfare con allegria molti dei miei esperimenti. Credo che abbracciare le loro domande sia come spalancare porte e finestre su un mondo nuovo e iridescente da esplorare. Con loro setaccio spiagge e angoli di città a caccia di conchiglie e piccoli tesori da raccontare. Scrivo per lavoro e perché mi piace inanellare parole come perline colorate di un’antica collana.
Maria Q.
