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- BUON ANNO!!!!!!!!!
FIUMI DI CHAMPAGNE.
ORCHESTRA ELEGANTEMENTE IN BLACK-TIE.
ZIA ERNESTINE LOCOMOTIVA DEL TRENINO BRASILIANO.
IL BARONE VON GRAPP E LA SUA (PATETICA) A E I U YPSILON.
2 ORE PRIMA PERO’ …
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>>>> 15^ portata <<<<
Frau (appesantita) Perpetua a Zia Ernestine: “C.a.r.a. la mia Zia Ernestine. Anche quest’anno menù leggerissimo.
Solo gli antipasti di vongole e caviale basterebbero per almeno altri tre Capodanno. Mon Dieu! Ancora una capasanta e troveranno il mio fegato impiccato nel bagno giù da basso.”
Zia Ernestine: “ Et voilà! La mia Perpetua spiritosona. Ancora un flûte di Château Petrus per rinfrescare i sensi?
Resisti fino al dolce. Il dessert sarà una crema catalana di mia invenzione: bagnata in una ottima annata del 1958 Top Secret.
Non aggiungo altro”.
Solito occhietto malandrino (strizzato) di Zia Ernestine.
Perpetua, nel “frattime”, fantastica su una Dolce Euchessina.
Sporgendosi indietro, quasi a prender respiro, nota il giovane sommelier porgere un flûte di champagne alla nipote Doris.
Non riuscendo a leggerne il labiale, si concentra sulla mimica del volto e la gestualità che l’accompagna.
Voce Narrante: “Frau Perpetua pensa fra se che alle feste di Capodanno lenticchie e “pesce lesso” non mancano mai. Il sommelier era uno di quelli”.
Perpetua: “Per dindirindina! Ma è sempre lo stesso sommelier che alle 21 faceva il polipone con la giovine figlia del Conte Würzburg!
Con la scusa di porgerle il calice, le sfiorava le mani continuamente. Alle 21.16 poi aveva mollato la stessa per ammaliare con destrezza la cugina Hilde, che lo guardava ormai sedotta e annegata nel blu dei suoi occhi!”
Perpetua esce dalla fase meditabonda sentendo, nella baraonda festaiola, i rintocchi della parigina vicino la porta della sala da pranzo: ore 22.00. Meno due ore alla mezzanotte e al 2019.
D’un tratto davanti al suo naso la carta dei … vini???
Del sommelier neppure l’ombra ma dentro la lunga lista delle bollicine più costose al mondo, un biglietto.
Voce Narrante: “Riuscite a vedere gli occhi stretti a fessura della nostra Perpetua mentre si gira in slow motion verso il suo pubblico ovvero Voi medesimi?”
Frau Perpetua von Rubenstein con nonchalance manda giù un calice di Château.
CORAGGIO. APRIAMO IL BIGLIETTO.
“Madame, sono Pierre il sommelier. Noto che è da almeno una oretta che mi osserva. Sono dolente Madame ma non sono interessato alle donne più mature di me …”
Perpetua sgrana gli occhi mentre sente risalire in “ascensore” una capasanta nell’esofago:
“Mah! Cosa!? Matura?! OMG! Lo Champagne gli ha mantecato i neuroni!!”
“Madame, a me piacciono le giovani come me. TUTTE. La mia Cosima vorrebbe sposarmi in primavera ma non so. Adesso sono libero di svolazzare da un nido all’altro. Dopo, n’est pas possible. Rinunciare alla libertè it’s so hard! È durissima. Detto fra noi, per me è molto divertente volare come un’ape di flower in flower…”
RISPOSTA
(Prima però Frau Perpetua deve mandare giù un Fernet altrimenti l’unico respiro che sarà capace di esalare sarà … l’ultimo ..)
“Caro Pierre, mi ricordi il personaggio di un film dei miei anni. Film che tu non conoscerai visto che sei molto più giovane di me (…..).
Il Movie? ALFIE. Sì, Alfie nell’interpretazione del mitico Michael Caine.
Lui le vuole tutte e fa il cascamorto (Ops!) con TUTTE.
Rivendica la sua libertà appena allaccia un contatto umano che va oltre la camera da letto (sempre affollatissima).
Tutte lo amano. Il suo ego sfiora il firmamento volta per volta, conquista dopo conquista.
Ad un tratto il brutto risveglio: UNO SPECCHIETTO PER LE ALLODOLE.
Si rende conto che di tutta quella libertà, non sa che farsene.
E soprattutto non ha la pace perché deve lottare volta per volta contro l’istintiva tendenza a legarsi anche emotivamente ad ognuna delle occasioni che la vita gli pone.
Il mio consiglio? Smetti di fare il calabrone (soprattutto con Doris, la mia nipotina adorata!!) e di impollinare tutti i fiori.
Non prendere in giro Cosima e soprattutto smettila di fare il polipone che di pesce agli antipasti ne abbiamo consumato già a sufficienza…………………….”
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“Che senso di leggerezza”- pensa la nostra Perpetua.
Merito dell’amaro? Fors’anche.
“A volte ciò che viene fuori da noi non ci priva della nostra libertà ma ce ne fa dono, come l’amaro che toglie la pesantezza … che ci portiamo dentro.
Siate felici amici adoratissimi
Che sia un anno d’amore e di libertà, quella libertà che ognuno di noi si porta dentro ovvero la capacità di vivere secondo il proprio personale sentire”.
AUGURI DALLA VOSTRA FRAU PERPETUA VON RUBENSTEIN
- Vado a fare il vagone nel trenino brasiliano di Zia Ernestine.
Manca solo 1 minuto al 2.0.1.9!!!!!!